Più energia (non più tempo) Così si diventa ultra produttivi 

Corriere della Sera – 26 gennaio 2016
di Leonard Berberi

La lista delle cose da fare? Inutile. La posta elettronica? Da leggere con parsimonia, non ogni volta che il telefonino suona. Gli incontri di lavoro? Da evitare. A meno che «non riguardino la firma di un assegno». Altrimenti non servono. «Iniziano tardi, sono fatti con le persone sbagliate e durano troppo». Soprattutto: mai saltare i pasti, mai togliere ore al sonno, mai dimenticare di riposare. Perché bisogna aumentare l’energia da impiegare nella giornata. Eppoi portarsi sempre un taccuino per scrivere quello che passa per la testa. Serve a sgomberare la mente. Ma anche a evitare di avventurarsi nei meandri del cervello per ripescare quel progetto, quell’intuizione che sembrava brillante. Se volete essere delle persone «ultra produttive» dovete fare tutto questo. E non solo. Almeno a leggere sulla rivista Forbes l’intervento (con le 15 «regole») di Kevin Kruse, uno che a 22 anni ha aperto la sua prima azienda, autore di successo di libri su come essere, appunto, efficienti al massimo in un mondo che corre sempre più veloce, che chiede sempre di più e che funziona su un arco temporale fatto comunque di 24 ore. O, per stare al primo suggerimento di Kruse, «su 1.440 minuti». Per stilare questi 15 «comandamenti» l’autore ha parlato — come scrive lui stesso — con «oltre 200 persone ultra produttive» tra le quali sette miliardari e tredici olimpionici. La giornata, quindi: non va mai organizzata su base oraria. Per questo sarebbe preferibile organizzarsi in blocchi da quindici minuti. Regola numero due: concentrarsi su una sola cosa «e lavorare su quella per una o due ore ogni mattina, senza sosta». Meglio evitare la lista delle cose da fare: «Di fatto eseguiamo soltanto il 41% dei punti stabiliti». Kruse invita anche a non fidarsi di sé stessi: «Nel futuro faremo il contrario di oggi, quindi evitiamo già ora l’auto-sabotaggio». L’ultra produttivo, poi, «deve dedicare tempo alla famiglia e all’esercizio fisico» e avere una sua routine. E ancora: «Dice no a quasi tutto» e segue il principio di Pareto: l’80% del risultato si ottiene con il 20% del lavoro. Sulle responsabilità la regola è una sola («delegare il più possibile»), così come sulla lettura delle mail («si apre una volta e basta»). La settimana, infine, va organizzata «a tema»: lunedì per un’attività, martedì per un’altra. Così, fino a domenica. Sette giorni su sette. Per tutti e dodici i mesi. O, per seguire il primo «comandamento» di Kruse, per 525.600 minuti all’anno. Che, per questo 2016 bisestile, sono 527.040.